TORINO NON E' MAGICA: Il ponte del diavolo e le marmitte dei giganti

Riprendendo il discorso sulla Torino esoterica, occulta, magica e diabolica, affrontato nell'articolo di debunking che ho scritto giorni fa: TORINO NON E' MAGICA, questa volta vorrei parlarvi brevemente di una serie di leggende autenticamente popolari, ma con un fondo di verità, sui vari "ponti del diavolo"


Il ponte del diavolo (Lanzo)
china su carta
executed in 1965 by Sergio Albano


Il ponte del Diavolo (fonte: I viaggiatori ignoranti)

A Lanzo il Diavolo ha lasciato il segno sul ponte del Roch (1378) detto appunto ponte del Diavolo, che egli avrebbe costruito nell'arco di una sola notte, lasciando numerose zampate sulfuree: le "marmitte dei giganti". Un'altra versione vuole che il suo nome derivi da un pedaggio sul transito del vino che i Padri Coscritti della Credenza di Lanzo ottennero da Amedeo VII, in cambio delle esose spese di costruzione (1400 Fiorini), e che fece esclamare ai lanzesi "al diavolo il ponte!". In un'altra versione ancora, un "diabolico" capomastro riuscì a realizzare il ponte dopo che per ben due volte ne era stato edificato uno, sempre crollato: quest'ultima tuttavia mi è sembrata la più tradizionale e adoperata anche in altre leggende. 

E vi ricordo che gli altri ponti del diavolo in Italia sono ben 14!

Acquedotto medievale di Salerno
Ponte Coperto di Pavia
Ponte del Diavolo d'Andermatt
Ponte del Diavolo di Calatrasi
Ponte del Diavolo di Cividale
Ponte del Diavolo a Civita
Ponte del Diavolo di Dronero
Ponte del Diavolo di Lanzo
Ponte del Diavolo di Tolentino
Ponte del Diavolo di Torcello
Ponte della Badia a Vulci
Ponte della Maddalena, detto Ponte del Diavolo (Borgo a Mozzano)
Ponte Gobbo di Bobbio
Ponte del Diavolo (monolito) detto Pontercole nel Frignano

La leggenda delle marmitte dei giganti si riferisce a un fenomeno di erosione fluviale molto interessante: queste misteriose cavità scavate nella roccia, spesso situate lungo i corsi d'acqua, sembrano appunto delle grosse marmitte (uhmm..da qui il detto "il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi"?). Ma come si formano? Con le acque di scioglimento dei ghiacciai, che defluirono lungo crepacci e canali: in un punto in cui si formava un vortice, eventuali ciottoli trascinati dall'acqua roteavano all'interno di piccole cavità nella roccia, incidendole come un grosso tornio per lunghissimi anni.


(Foto e descrizione tratta dall'opuscolo del touringclub)


(immagine tratta dal sito: Lanzo Torinese)

Le "marmitte" sono presenti in numerose altre località, fra cui:

Le marmitte dei giganti in Valtournenche, gouffre des busserailles (fonte: sito Tapazovaldoten)


Le marmitte dei giganti nella Valle Antigorio, a Uriezzo nella provincia Verbano-Cusio-Ossola originate dall'azione erosiva dei torrenti di fusione dei ghiacciai (fonte: sito vacanzenellanatura.com)


Le marmitte dei giganti Alpe Pile, Parco Naturale Alta Valsesia (fonte: allegato del touringclub, con un interessante approfondimento sul fenomeno erosivo)


Lungo il fiume Gorzente in Alta Val Gorzente e Monte Figne - Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo - (fonte sito Parcocapanne)



In realtà ci sono tante altre belle leggende in Val di Lanzo, anche qui, come in Val di Susa e in tantissime altre valli piemontesi, c'erano congressi di masche (di streghe) comandate dal demonio. La tradizione popolare contempla diverse storie sul sovrannaturale, ad esempio sempre in Val di Lanzo c'erano i corsi dei morti, consistenti in file di fiammelle che si vedevano procedere di notte in lontananza, verso qualche meta solitaria; oppure la leggenda della conversione della strega di Mezzenile. Da tramandare nel tempo!

Francesco Albano




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